In Toscana si riscopre il “pesce dimenticato”
Quando si pensa al mangiare pesce, spesso si immaginano piatti prelibati, ricette mozzafiato e prodotti ittici di alta qualità, scordandosi spesso di una grande varietà di ittico, poco appariscente e meno vista nei film.
Sardine, pesce sciabola, sugarello (bianco e nero), polpo e razza di sabbia, acciughe, pesce sciabola, muggine e palamita sono loro i prodotti ittici che spesso ne pagano le conseguenze, restando avanzati nelle banche del mercato, dai pescivendoli e pure in qualche ristorante.
Parte quindi con questo presupposto, e con la voglia di far riscoprire questo tipo di mangiare, salutare ed economico, il progetto “pesce dimenticato”, sostenuto dalla regione Toscana che mira a valorizzare e promuovere questi prodotti nella grande distribuzione e nella ristorazione.
Tutto è partito da Viareggio, attraverso una pesca indirizzata verso questo tipo di pesce a cui hanno partecipato anche gli assessori all’agricoltura, caccia e pesca, Gianni Salvadori, e alla cultura e turismo, Cristina Scaletti. Il progetto poi ha preso piede in tutta la Toscana, dove tramite l’iniziativa di Vetrina Toscana sono state organizzate 15 manifestazioni in altrettanti ristoranti e 10 lezioni di cucina, mirate in ambo i casi a riscoprire il valore di un pesce dimenticato, ricco di salute e portatore di benessere per il portafoglio.
Il pesce usato in tutte le manifestazioni infatti, era stato pescato il giorno stesso ed il costo medio era di 8 euro al chilogrammo, e in periodi in cui occorre tenere bene i conti per arrivare alla fine del mese, anche il prezzo incide molto sulla riscoperta di questi prodotti.