E dopo i “topi” arrivano i “pesci da laboratorio”

La necessità di promuovere la conoscenza arriva anche in laboratorio dove grazie ad un nuovo kit di attrezzi è oggi possibile studiare le malattie molecolari dell’uomo.

Questi strumenti sono stati modificati apposta per poter manipolare in modo ultra preciso il Dna dei pesci Zebrafish, una specie già utilizzata nell’attività di ricerca in tutto mondo per l’analisi della biologia dei vertebrati.

Grandi sono le aspettative derivanti da questa nuova scoperta in materia: nella rivista u Nature i ricercatori statunitensi della Mayo Clinic, a Rochester, hanno illustrato come le conseguenze positive possano far fare passi da gigante alla biomedica.

Ma di cosa si tratta nello specifico? La nuova ‘cassetta degli attrezzi’ molecolari usata per i pesci Zebrafish è la più recente evoluzione di un pacchetto di enzimi creato da poco e chiamato Talens (artificial transcription activator-like effector nucleases).
Sono delle forbici molecolari artificiali (nucleasi) che permettono di intervenire sul Dna in modo molto preciso.

Un’intervista al ricercatore Stephen Ekker ha illustrato che grazie agli strumenti di ingegneria genetica Talens è possibile intervenire nel Dna sintetico per generare cambiamenti specifici nel genoma dei pesci generando piccole modifiche in esso, come ad esempio una sequenza particolare per accendere o spegnere dei geni.

Secondo lo stesso ricercatore questo set di enzimi aprirà la strada a una nuova serie di esperimenti sul pesce Zebrafish. In questo modo si potrà parlare di un modello genetico nuovo utile per studiare le malattie umane. Accanto alle zanzare e ai moscerini oggi abbiamo anche il pesce, che in futuro, potrebbe rivelarsi un mezzo attraverso il quale poter portare avanti la ricerca anche in materia di cellule staminali.

 

Fonte immagine: goanna.cs.rmit.edu.au

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